Walter Onorato

Approfondimenti

Questa pagina è nata per dare la possibilità di approfondire i metodi che utilizzo nelle consulenze e percorsi di gruppo.
Una via più comoda per stare con me, senza girare sul web; posterò video, libri consigliati, articoli scritti da me e tanto altro.
Buona conoscenza.

“È ciò che pensiamo di sapere già che ci impedisce di imparare cose nuove”

il coraggio e la paura
"Esseri umani o Essere umano" di Walter Onorato

No posts found!

Cavaliere cavallo verso ...

Il coraggio e la paura:

“Due ali dello stesso uccello” ,“Due dialetti della stessa lingua”,“Due facce della stessa medaglia”,“Due colori dello stesso dipinto”.Mi ripeterò, tuttavia il concetto di bene e male è un modello di pensiero molto antico e manipolativo;siamo, infatti, sempre divisi tra ciò che è bene e tra ciò che è male e tendiamo a posizionarci da una parte piuttosto che dall’altra.Tendiamo a trovare il colpevole fuori da noi, senza prenderci la responsabilità della nostra vita e delle nostre scelte.Siamo stati abituati, e formati, a vedere un’unica faccia della medaglia e non l’insieme delle due.Ma qual è quindi questo insieme?Per fare un esempio: si può vedere una persona critica come una persona polemica, o cattiva, quando invece si dovrebbe comprendere che abbiamo bisogno della sua polemica, della sua critica per crescere e costruire qualcosa di migliore.Tutti abbiamo sensibilità diverse ed è giusto che tutte vengano rispettate, una non deve prevalere sull’altra e non ne esiste una giusta e una sbagliata.Rispettare…
Ecco il vero segreto.Non solo chi ha paura, ma anche chi ha coraggio! Non solo chi vuole separare, ma anche chi vuole abbracciare! Non solo chi parla per normative, ma anche chi parla con il cuore! Seppur diverse, sono tutte sensibilità, sono sempre due ali, una all’opposto dell’altra, ma dello stesso uccello. E per conoscere realmente quell’uccello vanno comprese tutte le sue parti.Ogni cosa può coesistere e necessita di coesistere in un sistema, se lo vogliamo veramente.
Il mio messaggio, la mia riflessione è quella di fermarci tutti quanti, di stare un po’ in questo stato, chiedendoci se è questo il mondo che vogliamo? Se è questa la vita che abbiamo scelto per noi? Se è questa la scuola che vogliamo per i nostri figli? Se è questo seme che vogliamo nutrire?A un certo punto l’uomo è chiamato a fare una scelta, a dare una svolta alla sua vita.Un uomo un giorno disse: “Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come rifiutarsi di vivere per paura di morire!”Forse non si potrà scegliere il giorno e il modo in cui morire, ma si può scegliere adesso come vivere!
Potremmo meditare tutti insieme su questa affermazione?
Le virtù di ognuno possono stare insieme?È solo il coraggio che deve piegarsi davanti alla paura? Oppure la paura può nutrirsi del coraggio? Questa è una riflessione che porto nel cuore e che voglio condividere con voi.Mi chiedo se si possano abbracciare entrambe le realtà? O se debba piuttosto prevalere una realtà piuttosto che l’altra? In fondo il coraggio e la paura sono due emozioni, due istinti innati e biologici, esistono da sempre, proprio perché sensati e funzionali alla sopravvivenza di ogni specie.Il coraggio e la paura sono due emozioni che hanno bisogno una dell’altro, poiché una non  esiste senza l’altra. Sono due colori diversi che danno forma a un unico quadro: “Il quadro della vita”.
Chi scegliere dunque?
 Non esiste una scelta, esiste ciò che siamo, e ciò che siamo è tutto quello che abbiamo. La paura e il coraggio possono coesistere, perché da una nasce la spinta verso l’altro, dalla loro unione nasce la vera forza.
Ed eccoci quindi a un’altra domanda fondamentale:
chi siamo?
A volte mi chiamo coraggio a volte mi chiamo paura! 
La paura e il coraggio Cosa decideremo di osservare?
A chi porteremo attenzione?
Chi decideremo di servire? 
Poiché il nostro osservare, il nostro servire, la nostra attenzione cambiano completamente cosa stiamo guardando. La via del guerriero è raggiungere unarmonia con il nostro nemico. Come?
Arrendendosi alla forza dell’altro!
L’azione senza azione: “Wu Wei”, ovvero la non azione


“Non esiste una cosa come il coraggio;ma solo diversi gradi di paura” 

John  Wainwright

 

Meccanica dell'attenzione
"Essere Umani o Essere Umano" di Walter Onorato

No posts found!

Dove si sposta la coscienza,abbiamo la capacità di influenzare l’esperienza.Tutto accade dentro di noi e viene rappresentato fuori. Questo è un punto fondamentale da comprendere.  Le memorie ci aiutano a comprendere il mondo, le nostre esperienze infatti vengono registrate e il cervello associa le esperienze già vissute a quelle che stiamo vivendo in un determinato momento.Per similitudine tendiamo ad abbracciare quelle che già conosciamo e a buttare via il resto.Per una maggiore comprensione di come funzioni l’essere umano, dovremmo innanzitutto fare chiarezza sulla parola chiave “attenzione”.Quando osserviamo il nostro territorio focalizziamo lì l’attenzione, che verrà tuttavia filtrata dalla percezione.La nostra attenzione è infatti concentrata su ciò che già crediamo e conosciamo,e ciò che crediamo e conosciamo, in seguito, sarà ciò che otterremo.Per questo è importante capire che siamo noi che creiamo la nostra esperienza. Anzi,siamo ciò che facciamo con la nostra attenzione.E finché non sappiamo dove si trovi la nostra attenzione, non avremo alcuna idea di come si sviluppi la nostra vita.
L’ attenzione è ciò che posiziona la mente e ciò che posiziona la mente è ciò che crea la realtà.
È nostro compito e responsabilità, quindi, imparare a dirigere la nostra attenzione su ciò che realmente vogliamo.La nostra presenza è indispensabile per diventare responsabili, nonché creatori della nostra vita.
Detto in altre parole: quello che si realizza, quello che viene rappresentato nel nostro mondo esteriore è ciò che alimentiamo con la nostra presenza, con la nostra attenzione.Comincia a essere un pochino più chiaro almeno concettualmente?
Se abbiamo dei pensieri tristi diventeremo tristi, in fondo “chi semina grano otterrà grano”.Siamo noi che alimentiamo ciò a cui portiamo attenzione, sia in positivo che in negativo.
Facciamo un esempio pratico: vi sarà capitato un periodo negativo a livello economico?Torniamo a casa, vediamo la cassetta della posta piena e subito pensiamo alle bollette da pagare. Arriva una raccomandata e subito immaginiamo che sarà una multa o l’assicurazione e via così… E, come nei peggiori incubi, questa condizione continua fino a quando non cambiamo, fino a quando non dirigiamo la nostra attenzione su altro.Perché noi siamo lo spazio in cui tutto accade.Per queste ragioni è indispensabile diventare presenti, focalizzando la nostra attenzione su ciò che realmente vogliamo – e non su ciò che non vogliamo –, facendo attenzione alla parola. (“Voglio stare bene economicamente” e non: “Non voglio avere debiti”.)L’attenzione rende reale la nostra parola. Pertanto possiamo cominciare a osservare i nostri pensieri e la nostra macchina biologica. In questo modo, con il tempo, riusciremo a dirigere la nostra attenzione in modo consapevole, costruendo la nostra realtà istante dopo istante. Non sarà facile, tuttavia è una strada possibile e vale la pena provare.

 

 

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo.